Il metodo Foursight® parte dal presupposto che il modo più veloce per ottenere alte prestazioni sia fornire a pensatori diversi un linguaggio comune per risolvere insieme i problemi.
Basato su vent’anni di dati derivanti dalla valutazione del profilo di pensiero FourSight®, questo approccio rivela i nostri modelli inconsci di risoluzione dei problemi che causano conflitti e bloccano il progresso.
Il nuovo libro, “Good Team, Bad Team”, scritto da Sarah Thurber e Blair Miller, guida i leader e i team a evitare i loro punti ciechi cognitivi in modo che possano accelerare il percorso del loro team verso prestazioni elevate.
Perché l'obiettivo è "buono"?
Ecco un estratto dal libro, che spiega perché.
«Questo libro sarà una guida nel viaggio per essere leader di una buona squadra. Il grande vantaggio di seguire questo percorso è la possibilità di creare un buon team.
Il “buono” è l'obiettivo. Era forte la tentazione di scrivere di grandi team o addirittura di squadre eccellenti. Dopotutto, chi non desidera una squadra straordinaria? In confronto, con una “buona” sembra di doversi accontentare... Ma pensateci per un minuto. Se aveste una buona salute, una buona relazione, una buona vita, una buona casa, buoni amici, buoni vicini, una buona istruzione, buoni genitori e bravi figli, la vostra “buona” vita sarebbe straordinaria. Giusto? Chi ci ha rifilato la storia che il “buono” non è abbastanza?
Come madre di tre figli, sospetto che gran parte dell'ansia, della depressione e dell'isolamento che affliggono i nostri figli derivino dal fatto che mostriamo i nostri momenti "fantastici" davanti a tutti sui social media e manteniamo i momenti “così così” o addirittura catastrofici per noi stessi. Nessuno può essere all’altezza di un giorno straordinario. Una buona squadra non si preoccupa troppo di essere straordinaria. Invece, si presentano ogni giorno (o quasi ogni giorno) e svolgono il lavoro, senza fallo (o quasi senza fallo). Le cose succedono. Lo stesso vale per il fallimento. Il punto è che una buona squadra non è perfetta. È buona, ed è questo il bello. Le persone in una buona squadra conoscono il loro scopo. Si fidano l'uno dell'altro. Sanno come risolvere le sfide insieme. Una buona squadra può rimanere tale per molto, molto tempo e portare grande gioia e soddisfazione a tutte le persone che tocca. Può affrontare situazioni critiche e recuperare. E quando deve essere eccezionale, può essere all’altezza della sfida.
Come molti libri sui team, anche questo contiene alcuni consigli di buon senso: guidare con uno scopo, creare fiducia e lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi. Ecco invece cosa lo rende diverso: “Good Team, Bad Team” si basa su un database proprietario che contiene oltre sei milioni di dati sulla diversità cognitiva, raccolti attraverso la valutazione FourSight Thinking Profile. Questi dati, e la ricerca da essi ispirata, vi aiuteranno a capire perché le persone affrontano le sfide in modo così diverso e come possono lavorare insieme con meno conflitti e raggiungere gli obiettivi più velocemente con risultati migliori.»
Vuoi approfondire l’argomento?
La fonteL’articolo è estratto dal libro "Good Team, Bad Team: Lead People to Go After Big Challenges, Not Each Other" scritto da Sarah Thurber e Blair Miller PhD, partner di FourSight®.